
Psicologia dell’aiuto disturbi alimentari
Sos alimentazione e immagine corporea
L’esclamazione “aiuto disturbi alimentari” è un grido che riguarda molte persone, molte più di quante appaiano effettivamente in “target” medico e nella rosa sintomatologica di criteri psichiatrici necessaria per la diagnosi.
Per parlare della questione si può partire da strade differenti, dal sociale, al culturale, al corporeo, e tutte trovano spazio nel costrutto di identità.
La richiesta di aiuto-disturbi-alimentari-trovati sembra risuonare in ogni dove, emergere in ogni ricerca online, spopolare in ogni discorso, e infine arrivare ai tasti della psicoterapeuta online dietro a questo sito.
Proprio lei, la Dr.ssa Laura Princivalli, psicologa iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia e Psicoterapeuta interazionista, tratta in questo articolo di immagine corporea e alimentazione, diete, riferimenti culturali e identità. Se leggendo questo articolo volessi avere qualche informazione o chiarimento in più, o volessi iniziare un percorso psicologico online con lei o i/le suoi/sue collaboratori/trici puoi contattarla a info@psicoterapeuta-online.com.
Aiuto disturbi alimentari: da dove partire?
Dallo stesso punto a cui arrivare: la tua identità. Come vuoi essere? Come vuoi mostrarti? Come rimani coerente? Partire da cosa si vuole mostrare significa lavorare su di sé a tutto tondo. Capire che il confine tra interiorità ed esteriorità svanisce nel decidere cosa e come raccontarsi è il primo passo per gestire la questione estetica come una questione sostanziale.
E quindi dire “aiuto disturbi alimentari” implica lavorare su come generare un cambiamento, e il percorso che si può andare a strutturare è legato a vari aspetti di sé: alla propria routine, alle proprie aspettative, frustrazioni, al proprio tempo. Chi arriva in terapia raccontando episodi di binge eating molto spesso sta raccontando di come organizza il proprio tempo, chi racconta la semplice difficoltà di seguire una dieta racconta di frustrazioni, di restrizioni, di stili di vita inadeguati ai propri desiderata, chi porta elementi di estrema ristrettezza alimentare racconta di come incanala determinazione e voglia di stimoli e obiettivi.
Di identità corporea, disturbi alimentari, riferimenti culturali e psicoterapia
È necessario esplicitare ciò che tra le prime righe è stato solo accennato: la categoria “disturbi alimentari” è vasta e in questo articolo parliamo a chiunque abbia avuto o stia avendo un disagio di qualunque tipo annoverabile tra i vari temi della corporeità, della gestione dell’alimentazione, della propria immagine. Potresti sentirti molto più coinvolt* in queste parole di quanto tu non immagini, anche se non hai mai ricevuto nessuna diagnosi specifica, né hai mai approfondito la questione. Semplicemente, in questo periodo storico, l’immagine, e quello che chiamiamo “esteriorità” è sempre più presente nelle nostre vite, più “mostrabile”, ed è allo stesso tempo più accessibile quella di chiunque altr*. E così i riferimenti, le aspettative, la misura e i paragoni sono più immediati.
Affrontare questo tema in un percorso di psicoterapia, come testimoniano le centinaia di richieste in merito arrivate negli ultimi tempi a questo sito, significa affrontare la propria identità corporea e sociale.