Come gestire o controllare la rabbia? La vera domanda è “come usarla!”!

controllare la rabbia

Come gestire o controllare la rabbia? La vera domanda è “come usarla”!

Imparare a interagire con la tua rabbia

Sempre più spesso arriva una richiesta in questo spazio di aiuto psicologico online: “come controllare la rabbia?”, altre volte declinata in “come la gestisco?” e molto più spesso è un pezzo di racconto “provo molta rabbia”, o “non so cosa fare, mi travolge”. In generale il tema della rabbia e delle sue manifestazioni arriva alla poltrona del terapeuta poiché influenza umore, vissuti e interazioni.

Immaginare di controllare la rabbia, che per definizione e descrizione è un’emozione, e dunque apparentemente fuori dal nostro controllo, rende frustrante l’inefficacia di qualsiasi strategia si provi ad abbozzare.

La Dr.ssa Laura Princivalli, psicologa iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia e Psicoterapeuta interazionista, racconta come interagire con questa costruzione sociale e personale, che occupa un posto in alcuni casi troppo centrale nelle nostre vite.  Se leggendo questo articolo volessi avere qualche informazione o chiarimento in più, o volessi iniziare un percorso psicologico online con lei o i/le suoi/sue collaboratori/trici puoi contattarla a info@psicoterapeuta-online.com.

psicologo-onlineChe cosa significa “controllare la rabbia”

Molto spesso le richieste inerenti questo tema nascono dall’esperienza di un sentimento travolgente, tale da apparire “incontrollato”. Ciò implica un senso di sopraffazione che sfocia in impotenza. È a questo punto che ciò che molto spesso si genera l’esigenza di “controllare” “gestire” la rabbia. Più ci provi e più non ci riesci, semplice.

Esplicito la dovuta premessa per cui le emozioni non sono “inconsce” o “frutto di un istinto animale” o “innate” ma, come ogni costrutto di realtà in cui viviamo riguardano la sfera culturale e di significato che ciascuno di noi vive e co-costruisce, poiché è necessario sfatare facili miti, e senza dilungarmi in tesi epistemologiche che non trovano tempo e spazio per essere trattate qui di seguito trattate, concludo che la loro manifestazioni e i loro effetti sono nella realtà sperimentata impetuosi.

E con impeto è vissuta la sensazione di rabbia che si abbatte su pensieri e relazioni. E dunque ti chiedi “come controllare la rabbia”? Immaginando di fermarla, come per porre un ostacolo all’oceano durante un’esondazione.

 

Usare, non controllare la rabbia: trasformala!

“La risposta non è mai in un limite. La risposta è sempre nel costruire nuove strade, nuove rive in cui far scorrere l’acqua, nuove possibilità.”

E anche in questo caso la domanda “come controllare la rabbia?” è l’imposizione di un limite. Le domande utili a generare nuovi panorami sono “come la uso?” “cosa me ne faccio?”, o molto semplicemente “dove vado?” Molto spesso la risposta sta proprio in questo, nella rottura di uno schema, facendo qualcosa di diverso da quello che si è abituati a fare: vado da un’altra parte (cambio stanza, sedia, strada) fisicamente, dico qualcosa di inaspettato, anche per me stess*, inizio un’attività diversa.

La risposta non è nel “controllare” l’emozione, che percepiamo come incontrollabile, ma i comportamenti, il corpo, tutto ciò in quel momento sentiamo più sotto il nostro controllo in quel momento. Non si tratta di attenuare l’intensità dell’energia sperimentata, né di interrompere la sensazione di rabbia. Si tratta solo di fare due passi più a sinistra, cambiarsi la maglietta, toccarsi il naso.

Lavorare, parallelamente, su ciò che ti fa così arrabbiare e quindi a come costruisci quella sensazione su certi argomenti, con determinate persone, in certe situazioni, perché sì, sei tu che inconsapevolmente le costruisci, le coltivi e le fai crescere, è la risposta da cercare “a freddo”.

 

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