
Guida alla transizione: una mappa dell’identità di genere
Psicoterapeuta-online.com offre una guida alla transizione
In un mondo che sembra essere pronto a mettere in discussione tutto, e le identità sono sempre più fluide si vuole offrire in questo articolo una guida alla transizione, ovvero un quadro sulle prassi operative per tutt* coloro che ricercano un aiuto psicologico online per affrontare le tematiche di genere e per intraprendere, continuare o completare un percorso di transizione.
L* psicoterapeuta è una figura chiave nel processo di transizione di genere ma è molto spesso difficile gestire il ruolo in assenza di una preparazione o un’esperienza specifica nell’argomento poiché non esistono linee guida ufficiali che definiscano gli step e ciò che in generale serve per supportare questo tipo di percorso.
La Dr.ssa Laura Princivalli, psicologa iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia e Psicoterapeuta interazionista, sensibile alle tematiche di genere, con un’esperienza specifica nell’argomento e parte dell’associazione “Il Mio Genere”, punto di riferimento unitario di assistenza e consiglio nell’ambito del cambiamento di genere prova a fare un po’ di chiarezza offrendo una guida alla transizione da un punto di vista delle prassi psicologiche. Se leggendo questo articolo volessi avere qualche informazione o chiarimento in più in materia transizione di genere o volessi iniziare un percorso psicologico online puoi contattarla a info@psicoterapeuta-online.com
Identità di genere e percorso psicologico online
Quando si parla di cambiamento di genere, assegnazione di nuovo sesso, disforia di genere, e transizione, appare immediatamente evidente il vuoto legislativo e operativo attorno all’argomento. Innanzitutto il tema “genere” può portare con sé differenti richieste per un* psicoterapeuta: qualche semplice dubbio, una difficoltà personale, sessuale, relazionale, una consapevolezza o una mancanza di consapevolezza, può riguardare l’aspetto identitario, di orientamento, entrambi o nessuno, sessuale. Può anche riguardare invece una certezza, o trasformarsi in una scelta precisa: quella di intraprendere il percorso di transizione verso un altro genere o verso il non binarismo. In questo articolo entreremo nel merito di queste ultime situazioni, ovvero la decisione di passare allo step “farmacologico”, quello per cui si inizia una transizione. Per transizione si intende in questo contesto il percorso da un genere assegnato verso un altro, qualunque esso sia, in termini binari (dal maschile al femminile o dal femminile al maschile) o in termini non binari, ovvero sganciarsi dall’etichetta assegnata al sesso biologicamente definito alla nascita.
Di seguito offriamo infatti una guida alla transizione, ciò che serve sapere, e ciò che si delinea a livello di prassi da un punto di vista psicologico per chi necessiti di affrontare questo percorso.
Guida alla transizione: gli step richiesti a un* psicoterapeuta
Se ti rivolgi a un* psicoterapeuta per una transizione di genere significa che stai cercando supporto durante questa fase delicata a livello identitario e relazionale e/o che hai necessità della documentazione per proseguire negli altri step che hai scelto di affrontare.
Questa guida alla transizione si delinea per “step” per offrire una maggiore immediatezza di lettura del percorso.
Il primo step riguarda la terapia farmacologica che avrà impatto a livello fisiologico, fisico ed estetico sul cambiamento e che è sottoposta a prescrizione medica da parte di un* specialista endocrinolog*. Quest’ultim* richiederà un nulla osta all* psicolog* che ti segue (oltre alla prescrizione di esami specifici per valutare l’effettiva possibilità di procedere da un punto di vista sanitario) per assicurarsi una valutazione di consapevolezza, coerenza della persona presa in carico. Questo è il primo documento che l* psicoterapeuta deve poter fornire a seguito, appunto, di una valutazione psicologica a fronte di un percorso. Fino a poco tempo fa era richiesta la diagnosi di disforia, ma attualmente, la maggior parte degli specialisti richiede un semplice nulla osta, che ha appunto validità di relazione psicologica i cui tempi e costi sono definiti dal* professionista in questione.
Una volta ottenuto nulla osta dell* psicolog* e prescrizione medica del medic* endocrinolog* si inizia la terapia farmacologica e si sceglie se portare avanti parallelamente anche il percorso psicologico o meno facendo una riflessione condivisa in merito agli obiettivi.
Da un punto di vista psicologico, percorso a parte, l’unico altro documento che può essere richiesto è la relazione finale, ovvero la documentazione per la rettificazione di attribuzione di sesso (con riferimento alla legge n. 164 del 14 aprile 1982, che non definisce professionisti, modalità e materiale necessari per il tribunale) richiesta per prassi all* psicolog*/psicoterapeuta che segue la persona, e all* specialista endocrinolog* che ha seguito la terapia farmacologica. Lo scopo di quest’ultimo step è la rettificazione dei dati anagrafici e l’autorizzazione per eventuali interventi chirurgici.
Si specifica che ogni persona in transizione è libera di scegliere se e quali step affrontare nel proprio percorso, senza che questi definiscano il percorso stesso.