Overthinking: ne parla la psicoterapeuta online

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Overthinking: ne parla la psicoterapeuta online

L’attuale tendenza a “overthinkare” e la gestione psicoterapeutica

Negli ultimi anni è sempre più diffuso l’utilizzo dell’inglesismo overthinking che, nonostante l’intraducibilità letterale, rappresenta la tendenza a “pensare troppo, di più, continuamente”.

Ciò che rende questo comportamento tema delle sedute di psicoterapia è il grande impiego di energie e tempo dedicato a questa azione, senza che abbia un esito risolutivo, o comunque di sollievo.

La Dr.ssa Laura Princivalli, psicologa iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia e Psicoterapeuta interazionista, approfondisce la tendenza all’overthnking come un fenomeno più volte ascoltato e affrontato durante le sedute di psicoterapia online. Se leggendo questo articolo volessi avere qualche informazione o chiarimento in più, o volessi iniziare un percorso psicologico online con lei o i/le suoi/sue collaboratori/trici puoi contattarla a info@psicoterapeuta-online.com

psicologo-onlinePensare troppo: a cosa?

Di overthinking si parla per i più disparati argomenti: gestire una situazione lavorativa, immaginare le possibilità da percorrere in vista di una decisione importante, costruire nuovi scenari relazionali. Ogni occasione è buona per lasciar andare i pensieri e incastrarsi in quello che sembra essere un labirinto mentale dal quale sembra possibile uscire solo per le intervenute occorrenze della vita di tutti i giorni.

Il racconto che spesso arriva in terapia rispetto all’azione di “overthinkare”, come viene chiamata all’infinito italiano, è quello di una mancanza di controllo in un flusso di pensieri iniziato per “mettere ordine” o “razionalizzare” e risolto in nulla, se non nell’alimentazione di quella sensazione di impotenza già presente nella situazione, nella storia su cui si prova a trovare il filo della matassa.

 

Gestire l’overthinking: come ritrovare il potere sui propri pensieri

Quando in terapia emerge questo tema è tanto difficile liberarsene quanto non liberarsene. L’overthinking è infatti una strategia che si è cercata e trovata per affrontare una specifica situazione, la cosiddetta “tentata soluzione” che non ha funzionato, e anzi, si è impadronita di te.

Nonostante ciò, è la tua strategia e ti è familiare, sembra anche facile ricorrervi, è ciò a cui si è fatta l’abitudine in un momento di caos. E inoltre se ne sente parlare molto spesso, quasi fosse una problematica e al tempo stesso una soluzione dei nostri tempi, pensare troppo, velocemente, aprendo scenari differenti possibili, dubbi possibilità, il cosiddetto “tutto e il contrario di tutto”. E comunque alla fine se ne esce più stanch* di prima, senza una soluzione e molto spesso anche con un maggiore livello d’ansia rispetto all’inizio del processo.

Questo agio nel ricorrere a questa modalità, che pare oramai automatica, è la testimonianza del potere che hai su questa azione: sull’overthinkare. E dunque il lavoro da fare è prendersi quel potere, e smettere di farlo.

Lo so, potrebbe non essere facile. Probabilmente servirà qualche trucchetto per riuscirci. Qualche idea? Dedica un momento preciso a tutti quei pensieri, metti una sveglia e post-poni l’overthinking a un momento in cui puoi dedicartici, e poi metti una sveglia per chiudere quel momento. Poni dei confini, un perimetro. Prendi il potere sui tuoi pensieri.

“Come gestire l’overthinking? Smettendo di farlo” 

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