Supporto psicologico online per il digital/social burnout

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Supporto psicologico online per il digital/social burnout

Confine tra vita online e offline: la parola a una psicoterapeuta online

Una delle questioni che emergono in seguito alla richiesta di supporto psicologico online è legata all’attività online. Anzi, alle attività online, e da parte di tutt*, sia chi online ci lavora, sia chi costruisce online parte della propria quotidianità (qualunque cosa ciò significhi: profili sui vari social, video su Youtube, app della banca, contapassi ecc ecc…).

La Dr.ssa Laura Princivalli, psicologa iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia e Psicoterapeuta interazionista, racconta come costruire un confine tra vita online e offline, come gestirlo, come acquisire potere sul tempo dedicato partendo dalle criticità che guidano una richiesta di supporto psicologico online. Se leggendo questo articolo volessi avere qualche informazione o chiarimento in più, o volessi iniziare un percorso psicologico online con lei o i/le suoi/sue collaboratori/trici puoi contattarla a info@psicoterapeuta-online.com.

psicologo-onlineChi chiede supporto psicologico online per il digital/social burnout?  Di che cosa si tratta?

Parliamo di digital/social burnout per identificare una sensazione psicologica di sopraffazione e incapacità di gestione di un contesto preciso: quello online. Il burnout solitamente è associato al mondo lavorativo e, anche in questo caso, parte delle richieste di supporto psicologico online arrivano proprio da chi con i social, o in generale attraverso uno schermo, ci lavora. Il confine da creare in questo caso è tra mondo lavorativo online, e personale online, oltre che mondo offline, finendo per rimanere sempre conness*

Dall’altro lato si vuole identificare in questo caso anche tutte quelle persone, la maggior parte di noi, che vivono online parte della loro quotidianità, costruendo un profilo social, interagendo con altri utenti, usufruendo di contenuti di qualunque tipo; utilizzando uno smartphone, o un tablet, o un pc, insomma.

Il senso, sia che sia un lavoro, sia che tu lo viva nel tuo tempo “libero”, è lo stesso: il potere sulla propria vita (online e offline): senti di avere il controllo o di esserne vittima?

Come costruire (o ricostruire) il potere sulla propria vita offline e online?

Se la tua risposta è: “mi sento vittima del mondo online” la questione emerge in terapia. Se non ti senti padron* della tua vita online, come puoi organizzare quella offline? E come puoi scegliere il tuo modo di spendere quella online? Durante il percorso psicologico uno dei primi elementi è il tempo: “girovagando tra social e app esaurisco quel momento che avevo libero, senza avere la percezione di essermelo goduto”, oppure “faccio fatica a mantenere il focus nello studio o nel lavoro, mi distraggo con il cellulare e mi perdo nei meandri delle notifiche”. La necessità è quella di gestire non tanto il tempo offline, quanto il tempo in generale: di impegno e di svago, senza essere risucchiat*, o appunto sopraffatt* dal social di turno.

La ricetta? Come sempre: mettere delle regole. Non solo per limitare il tempo online ma anche per goderselo. Non solo per costruire il proprio tempo offline ma anche quello online, senza rinunciare né all’uno né all’altro.

 

“Il supporto psicologico online può esserti utile a creare un confine tra la vita online e la vita offline in primis riconoscendole e accettandole entrambe, allo scopo di costruire il tuo modo di stare nel mondo e con sé stess* in entrambi i contesti.”

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